(Un’oasi nel cuore del Pollino)
ulla cresta più alta (Catarozzolo) del lungo promontorio che separa le valli del Sinni e del serrapotamo, a 794mt slm, in bella posizione panoramica sorge Chiaromonte, al centro di un’ampia chiostra montuosa, che ha spalti imponenti a sud-ovest, ove svettano il Pollino, il Monte Alpi e il Monte Raparo, con un profilo più piatto sul restante orizzonte.
L’estensione del territorio comunale è pari a 70,58 kmq con due isole amministrative (Pollino e Bosco Magnano): 47,05 kmq sono al disopra dei 600 mt. e gli altri 23,53 kmq sono tra i 300 e i 600 mt, senza pianura alcuna.
Chiaromonte è uno dei tanti gioielli paesaggistici inseriti nel cuore verde del Parco Nazionale del Pollino, situato in una splendida posizione panoramica a 794 mt s.l.m.
L’attuale centro fu edificato nel IX sec. d.C. dai Normanni sulle macerie di un preesistente agglomerato urbano, le cui origini si perdono nel tempo, fino a risalire ad epoche preistoriche, come testimoniato dal ritrovamento di una necropli del XI sec. a.C.
Il centro domina le valli del Serrapotamo a nord e del Sinni a sud. Cinto da un clima estremamente salubre e asciutto, il paesaggio si mostra spledido e variegato, solcato da numerosi torrenti e diviso in diversi borghi rurali (Pietrapica, Grottole, Sagittario, S. Uopo).
Scorci di Chiaromonte
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![]() Panorama del paese |
![]() Chiaromonte d’inverno |
![]() Scorcio del centro storico |
L’impianto urbano è disposto sul versante solatio del monte Catarozzolo, con un corpo centrale esteso da nord a sud e due diramazioni longitudinali in direzione est-ovest e richiamava fino a qualche tempo fa, le sembianze di un’aquila in atto di spiccare il volo con ali spiegate, come nell’immagine resa dal poeta Raffaele Pasculli nel sonetto “Le Porticelle” composto nel 1907:
“… da lunge l’etere conquide
Spiegando al maschio volo le grand’ale
Lanciando alla bufera altere sfide
Chiaromonte qual’aquila reale”
Oltre alla felice posizione del centro urbano, servito dalla S.S. Sinnica che permette il collegamento con il litorale ionico e con la A3 SA-RC, al turista si offre la possibilità di visitare altre località di notevole interesse naturalistico, come Bosco Magnano.
Di rilevante attrazione per il visitatore è la Chiesa Madre di S. Giovanni Battista, risalente al XII-XIII sec. che, oltre all’ammirevole facciata esterna, racchiude al suo interno il corpo integro del Beato Giovanni da Caramola, converso cistercense del XIII secolo deposto in una preziosa urna lignea dorata. Di notevole valore artistico sono anche una statua lignea di Madonna in trono con Bambino, risalente alla fine del 1200 e tra le più antiche di Basilicata, un grande crocefisso ligneo medievale e due dipinti su tela, raffiguranti la Madonna del Rosario di Aniello de Lardello (XVI sec) e la decollazione di San Giovanni (XVII sec.).
Opere racchiuse della Chiesa Madre di S. Giovanni Battista
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![]() Il Beato Giovanni da Caramola |
![]() La Madonna del Rosario di Aniello de Lardello |
![]() La decollazione di San Giovanni |
Se l’arte non interessa, per i turisti buongustai c’è la possibilità di gustare l’ottimo salame di Chiaromonte, la pasta fresca tipica “raskatielle de mmeskiglio” con il vino rosso dei vigneti locali, conservato in profonde e caratteristiche grotte scavate nella roccia.
Poi per smaltire una bella passeggiata per le vie del centro storico e salire fino in cima al Catarozzolo, dove è possibile ammirare il panorama a 360°.
ITINERARIO STORICO-TURISTICO
Di rilevante valore artistico sono:
– la statua lignea della Madonna in trono con Bambino, risalente al 1200, la più antica nel suo genere di tutta la Basilicata, proveniente dall’Abbazia del Sagittario e restituita recentemente alla Chiesa Madre di Chiaromonte, dopo essere stata per circa mezzo secolo in esposizione alla Pinacoteca di Bari;
– l’olio su tela della Madonna del Rosario, risalente al XVI secolo, opera di Aniello de Lardello, napoletano allievo di Luca Giordano;
– Olio su tela del XVII secolo, di autore ignoto, probabilmente della scuola napoletana, raffigurante la Decapitazione di San Giovani Battista;
– Un grande crocifisso ligneo di circa 2 metri, databile 1600;
– Olio su tela (1,20×0,80) di autore ignoto, risalente al XVIII secolo, e raffigurante Le anime del Purgatorio;
– Numerose statue policrome (Madonna della Pace, S. Antonio, Gesù Risorto, Bambinello, Madonna dell’Assunta, S. Giovanni B., S. Lucia, S. Pasquale, Madonna Addolorata) tutte finemente restaurate da maestranze specializzate;
– La parte superiore della navata centrale è abbellita dai tre dipinti del Cascino (Madonna con Bambino e S. Giovanni, La Nascita di San Giovanni e Gesù Salvatore) così come l’arco dell’altare maggiore;
Una bella lapide in pietra del 1574, posta vicino alla porta della sagrestia, e ritrovata nella cripta della Chiesa, testimonia che nella stessa siano conservati i resti mortali di alcuni sacerdoti.
Di certo nella Chiesa furono sepolti quattro vescovi, tutti morti in Chiaromonte, loro residenza estiva: Bernardo Giustiniani (+ 1616), Innico Siscara (+1619), G. Battista Deti (+1631) e Rocco Legnasi (+1893).
Lasciando Piazza Garibaldi e incamminandosi per Via Vittorio Emanuele, dopo circa 100 metri si raggiunge il Palazzo Vescovile e il Seminario.
Il Palazzo Vescovile è di antica costruzione, di data non certa, ma già esistente nel 1526 come dimora episcopale; il Seminario da corpo unico con il Palazzo Vescovile e fu eretto da Mons. Giulio Capace Scondito nel 1748, come recita la lapide in pietra posta sul portone di ingresso.
Recentemente il Provveditorato alle OO.PP. ha restaurato il sia Palazzo Vescovile che il Seminario, entrambi di proprietà della Diocesi di Tursi-Lagonegro.
Monumenti di Chiaromonte
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![]() Il Calvario visto di notte |
![]() Torre Giura |
Sulla stessa strada, a pochi metri dal Seminario, è situato il Palazzo di Giura, nobile famiglia chiaromontese, la cui storia si intreccia con quella del paese.
Fa bello spicco la Torre circolare, con le sue merlature, le sue finestre bifore e la lapide in marmo che ricorda Giovanni Di Giura, illustre patriota che nel 1799 piantò nella piazza del paese l’albero della libertà e per questo fu rinchiuso all’interno della torre.
La Torre, ricostruita su un’altra antica torre medievale della cinta muraria esterna, racchiude al suo interno l’importante biblioteca dei Baroni di Giura, con numerosi testi cinesi, molti dei quali sono stati tradotti in italiano dal Ten. Col. Medico Dr. B.ne Ludovico di Giura e altri che sono stati scritti direttamente in cinese e mancese dallo stesso Dr. Di Giura, fondatore di ospedali in Cina e medico personale dell’imperatrice Tze-Hsi e dell’imperatore Pu Yi agli inizi del secolo scorso.
Nello stesso prospetto, oltre la Torre, è inserito uno splendido portale in pietra, finemente lavorato, abbellito da volute, da un volto e dallo stemma con il motto di famiglia (modus ed ordo).
Dal Palazzo di Giura, si diparte in direzione nord, la cinta muraria, che comprende torri quadrate e rotonde (in tutto nove), molte delle quali visibili dal bellissimo giardino del Palazzo.
Al termine della Via G. Di Giura trovasi il Monumento ai Caduti della Grande Guerra, posto in un’accogliente giardino, da cui si gode un immenso panorama che da sud abbraccia il Massiccio del Pollino, numerosi paesi, il lago di Monte Cotugno e il Monte Raparo.
Pregevole è il cancello in ferro battuto lavorato a mano, posto sull’ingresso del giardino.
Ritornando, sullo stesso percorso, attraversando Piazza Mercato, si può salire fino sulla sommità del paese (monte Catarozzolo) costeggiando l’antica cinta muraria.
Sulla strada che porta in cima è possibile scorgere una torre rotonda medievale, dalla quale si diparte un muro, in direzione sud, munito di torri rotonde e quadrate, che si ricongiunge alla citata Torre di Giura.
Giunti in cima è possibile ammirare un panorama a 360°, fatto di monti (Pollino, Raparo) fiumi (Sinni, Serrapotamo), torrenti (Frido, Rubio e altri) laghi (Monte Cotugno), valli e verde ovunque.
Abbellito con illuminazione e pavimentazione, il Catarozzolo offre ai suoi ospiti momenti di relax al fresco degli odorosi cipressi.
Nei pressi del punto più alto del paese, si trovano il Castello dei Sanseverino e la Collegiata Insigne di San Tommaso Apostolo, collegati da un caratteristico passaggio posto su un arco.
Il Castello, oggi in fase di restauro, fu sede dei signori Sanseverino ed era già esistente nel IX sec., (cfr. G. Di Giura: Chiaromonte uno dei comuni più antichi del Mezzogiorno, in “Rivista Araldica” dic. 1952); è di proprietà della Diocesi di Tursi-Lagonegro.
La Collegiata Insigne, nota a tutti come Chiesa di San Tommaso, è stata oggetto di restauro da parte della Soprintendenza ai BB.AA. di Basilicata e la sua riapertura al culto è prevista per il prossimo agosto.
Di gran pregio artistico è l’altare maggiore, proveniente dalla Chiesa dell’Abbazia di Santa Maria del Sagittario, mentre la campana maggiore ha quasi un millennio di vita, come riportano alcuni manoscritti (“è stata fusa da Luca Pipino, monaco del Cilento, nel 1092”).
Discendendo dal Catarozzolo, attraverso la sottostante Piazza Caprera, si raggiunge Via Francesco Leo. Su questa sono ubicati il Palazzo Leo, casa natale di Francesco, poeta e patriota risorgimentale condannato nel 1848 a 15 anni di carcere, e il Palazzo Dolcetti.
Nella biblioteca di casa Leo sono custoditi documenti del ‘400 e del ‘500; parimenti sono custoditi in casa Dolcetti diverse pergamene del ‘600 e altri documenti intitolati ad antenati della stessa famiglia.
Accanto al Palazzo Dolcetti, sorge l’immenso Palazzo Caprarulo, ora trasformato in abitazioni singole, appartenenti a diversi proprietari.
A nord del Palazzo Caprarulo vi è Piazza Umberto I°, l’antica piazza del paese, denominata nei vecchi documenti la “chiazzolla”.
Da questa si può ammirare la Cappella dell’Immacolata, piccola e antichissima Chiesa posta nel cuore del centro storico: recentemente restaurata e riaperta al culto, si può ancora ammirare un bel fregio di terracotta, posta sulla sommità di due colonne a rilievo sul muro che adornano la facciata.
Dalla Cappella dell’Immacolata, attraversando vicoli e archi, si ritorna in Piazza Garibaldi e da qui nella sottostante Via Mario Pagano, dove è posta la “Grancia”, antica pertinenza di un convento medievale locale e, in tempi più recenti, sede del Giudicato del Circondario di Chiaromonte; una lapide ancora ben conservata ricorda l’antico Palazzo di Giustizia.
Portandosi verso est sempre sulla via Mario Pagano, laddove questa termina, si può vedere l’unica porta della cinta muraria (“Purtiello”), che fra tre esistenti, ancora rimane quasi intatta; recenti opere di restauro hanno restituito alla stessa una bellezza quasi dimenticata.
Lasciando il centro storico e scendendo verso la parte nuova del paese non può non mancare una sosta nella nuova villa comunale, un gioiello verde incastonato tra due strade, frutto del recupero di un pezzo di terra abbandonato e ora abbellito con fontana, alberi, prato, viali, lampioni e panchine artistici, giochi per bimbi e una bella raccolta di poesie su Chiaromonte, stampate su piastrelle di ceramica e poste sui muri della villa.
Sempre nella zona nuova (zona S. Pasquale) sorgeva il Convento dei PP. Riformati del quale restano solo la cappella e pochi ruderi.
Altri scorci di Chiaromonte
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![]() Il monumento ai caduti |
![]() La villa comunale |
Poco fuori dal centro abitato, si erge la “Tempa dell’Angri” un’altura brulla, troncata sul versante sud-est da un dirupo per sfaldamento della roccia. La sua cima è pianeggiante e da questa si può godere un suggestivo panorama.
Molte sono le leggende che la riguardano: si dice che la battaglia di Spartaco si sia combattuta ai suoi piedi; che nella parte più scoscesa si trovi la grotta “du fauz”, una grotta che contiene molto oro e la cui porta si apre solo la notte di natale, mentre il sacerdote alza il calice per la consacrazione del vino.
Più attendibile risulta invece la storia secondo cui nei pressi della Tempa dell’Angri abbia fatto sosta Pirro con i suoi elefanti: infatti scavi archeologici fatti in zona hanno portato alla luce denti pietrificati di elefanti, che non possono avere altra spiegazione.
A circa quattro chilometri verso est dal paese sulla SS 104 per Senise, sorge l’antichissima cappella di S. Uopo. Essa fino al giugno del 1616 era tutta in rovina. Un nobile Chiaromontese, Paulo de Arbio, la ricostruì a proprie spese in seguito ad un miracolo ricevuto per intercessione del Santo. Nel 1717 fu ritoccata e un bellissimo altare ligneo intagliato e un quadro di pregevole fattura adornavano il tempietto.
Il tempo e l’incuria hanno provveduto a deteriorare la chiesa e i due manufatti artistici, che ormai sono andati perduti.
Qualche hanno fa la Soprintendenza alle OO.PP. ha recuperato la Chiesa di S. Uopo, ma ormai i tratti caratteristici del passato sono persi. A testimonianza del passato resta solo una pietra che porta inciso l’anno di costruzione (1616).
Sempre fuori dal centro abitato, in direzione sud-ovest, si possono seguire le orme di quelli che furono i sentieri del Beato Giovanni.
Un breve tragitto in auto per raggiungere le rovine del Convento del Ventrile; da qui attraverso un sentiero immerso nel bosco, dopo una passeggiata di circa due ore, passando per l’eremo delle “celle dei rimiti” si giunge al Sagittario, dove, oltre al campanile dell’Abbazia, sono ancora ben visibili molti ruderi.
Il convento di Ventrile è posta alla confluenza tra Frido e Sinni, sulla S.S. Sinnica; restano ancora ben visibili i ruderi e accanto a questi un affresco che raffigura la Vergine, appena riconoscibile. Il recente interessamento della Soprintendenza ai Beni Artistici e Architettonici di Basilicata, permetterà il recupero dell’antico convento, antica dipendenza dell’Abbazia del Sagittario, di cui oggi restano imponenti ruderi.
Il toponimo Sagittario è sorto tra il 1150 e 1200 e il suo etimo è di origine latina: “sagitta”, la saetta.
Esso è collegato alla storia dell’Abbazia di Santa Maria del Sagittario dell’ordine cistercense: mentre un cacciatore cercava di lanciare contro un cervo una saetta, questa ritorna indietro senza colpire lo stesso cacciatore che, sconvolto dallo strano avvenimento, scorge ai piedi di un castagno l’immagine della Vergine.
Nacque così il culto di S. Maria del Sagittario. La tradizione vuole che l’immagine vista dal cacciatore sia la statua lignea della Madonna che oggi si può ammirare nella Chiesa Madre di Chiaromonte.
PERCORSO CULTURALE
Si propone il seguente percorso:
Centro visite del Pollino e Sala di storia naturale: inaugurato il 24 giugno 1997,al suo interno opera il Centro Territoriale e Ambientale del WWF-Italia, che affiancato da esperti e animatori svolge azioni di studio e divulgazione sulle tematiche ambientali e di storia naturale; è aperto tutti i giorni, compreso la domenica, dalle 9 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 20.30.
Offre i seguenti servizi:
Servizi informativi, materiali divulgativi, attività di educazione ambientale.
Sevizi di prenotazione, di accoglienza e di ricettività per i visitatori.
Mostre sulle risorse naturalistiche e storico culturali.
Visite guidate, escursioni, seminari, manifestazioni, giornate ecologiche.
Servizi di trasporto e di guida.
Supporti tecnici e tecnologici a studi, ricerche, rilevamento, monitoraggi, controlli.
Corsi di aggiornamento
Soggiorni verdi per scolaresche
Campi natura estivi per ragazzi.
Campi di volontariato ambientale.
Convegni.
Biblioteca Comunale: aperta dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 14.00 e il lunedì e il giovedì dalle 15.00 alle 18.00. Particolarmente ricca la sezione dedicata alla storia, alle tradizioni, alle risorse e alle statistiche della Regione Basilicata.
Museo Archeologico: i lavori costruzione sono armai conclusi; si sta provvedendo alla sistemazione esterna; l’inaugurazione è prevista entro l’anno 2005; accoglierà molti dei reperti archeologici rinvenuti nelle varie campagne di scavo effettuate sul territorio comunale e oggi conservati nei Musei di Taranto e Policoro.
ATTREZZATURE SPORTIVE
Esistono i seguenti impianti sportivi:
Campo di calcio regolamentare in erba; n. 2 campo di calcio a cinque in erba sintetica; campo da tennis; impianto polifunzionale in cemento (tennis, pallavolo, calcio a cinque); piscina da 20 mt (solo estate).
Una panoramica degli impianti sportivi
LE FESTE RELIGIOSE
29 Agosto S. Giovanni B. – Festa patronale
Processione per le vie del paese e al termine SS. Messa solenne nella Chiesa Madre.
Da qualche hanno sono ricomparsi, durante la processione di San Giovanni, i “cirii”: trattasi di costruzioni di legno a forma di torre, riempite di ceri (donde il nome) e adornate da spighe di grano, confezionate a forma di croci; vengono portate in testa da donne e giovani che, nonostante il peso, ogni tanto danzano una tarantella. I “cirii” avanzano per primi e simboleggiava la fede della gente nel Santo alla cui protezione veniva affidato il raccolto dei campi.
La festa di San Giovanni prevede un concerto musicale in piazza con artisti rinomati a livello nazionale; al termine fuochi pirotecnici.
Nell’ambito della festa, il 28 agosto si tiene in Piazza un Concerto bandistico di musica classica.
24 Giugno S. Giovanni B. – Festa patronale
Processione per le vie del paese e al termine SS. Messa solenne nella Chiesa Madre
Concerto musicale in piazza
1° gennaio – Bambin Gesù
Processione per le vie del paese e al termine SS. Messa solenne nella Chiesa Madre
17 maggio – S. Pasquale
Processione per le vie della C.da S. Pasquale (zona nuova del Paese); al termine messa nella Cappella dedicata al santo. Festa popolare
22 maggio – S. Uopo
Processione per le vie della C.da S.Uopo; al termine messa nella Cappella dedicata al santo
Festa popolare nella piazzetta della contrada e al termine accensione di fuochi pirotecnici
13 giugno – S.Antonio
Breve processione per le vie del paese; al termine messa nella Chiesa Madre
12 agosto – S. Maria delle Grazie
Processione per le vie della C.da Pietrapica; al termine messa nella Cappella dedicata alla Madonna delle Grazie
Festa popolare nella piazzetta della contrada e al termine accensione di fuochi pirotecnici.
22 agosto – S. Maria del Sagittario
Processione per le vie della C.da Sagittario; al termine messa nella Cappella dedicata alla Madonna del Sagittario
Festa popolare nella piazzetta della contrada e al termine accensione di fuochi pirotecnici.
3° domenica di settembre – Madonna della Pace
Processione per le vie del paese; al termine messa solenne nella Chiesa Madre
LE MANIFESTAZIONI
La maggior parte delle manifestazioni culturali, di spettacolo e artistiche sono inserite nell’ambito dell’ “Agosto Chiaromontese”.
Il programma delle manifestazioni varia di anno in anno.
Nel seguito si riportano solo le manifestazioni che sono diventate ormai dei punti fermi dell’”Agosto Chiaromontese”:
– Festival delle tradizioni e della musica popolare: 19 e 20 agosto: all’interno della manifestazione si svolgeranno i seguenti eventi:
– convegno sulla musica folkloristica lucana e sugli strumenti tipici tenuto da Pino Salomone;
– itinerario per le vie del centro storico con gruppi folkloristici in abiti tipici, con allestimento di stando di prodotti tipici ed esposizione di oggetti dell’artigianato storico locale;
– concerto del Gruppo Folkloristico “Totarella” di Terranova del Pollino nel suggettivo scenario del Parco Torre della Spiga, posta in cima al Paese;
– itinerario per le grotte tipiche scavate nella roccia con degustazione del vino locale e vari prodotti tipici;
– concerto dei “Tarantolati” di Tricarico presso il Parco Torre della Spiga
– Caccia al Tesoro con orienteering: 11 e 12 agosto: appuntamento giunto alla X° edizione; è riservata a ragazzi sotto i 18 anni e si svolge nei luoghi più significativi del territorio comunale; negli anni si è dimostrata un’occasione per far conoscere ai più giovani la storia, le tradizioni e gli usi locali; inoltre grazie alla “Caccia al tesoro”, tutti i ragazzi che vi partecipano sono “costretti” a leggere i libri (ben 5!) su Chiaromonte.
– Serate dedicate a commedie teatrali: si svolgono nel suggestivo scenario del “Parco Torre della Spiga” sulla sommità del Paese all’interno dei resti dell’antica cinta muraria. E’ abituale ormai la presenza della compagnia teatrale di Ulderico Pesce, che ormai da molti anni ci riserva una serata, divenuta appuntamento impedibile per i cittadini e i turisti.
– Agglutination Metal Festival: 13 agosto – concerto non-stop (circa otto ore) di musica heavy-metal; la manifestazione è giunta alla XI° edizione; ha risonanza nazionale e trova grande risalto sulla stampa specializzata; i gruppi che vi partecipano sono di fama mondiale nel genere;
– Saggio dei musicisti in erba: giunto alla IV° edizione. Prevede l’esibizione dei ragazzi che frequentano la locale scuola di musica.
– Festival delle voci nuove: giunto alla XIII° edizione; dilettati allo sbaraglio
– Rassegna di musica etnica: in collaborazione con l’Ente Parco del Pollino
– Escursioni guidate sul Monte Pollino: Organizzate dal locale Club Alpino Italiano
– Estemporanea di pittura: 8 agosto
Al di fuori dell’”Agosto Chiaromontese” si tiene annualmente nel mese di dicembre il “Concerto di Natale”, concerto di musica classica con orchestra e voci.
LE FIERE E LE SAGRE
Fiere:
24 giugno – 29 agosto – 22 maggio – 3° sabato di settembre
Sagre:
maggio 2005: Sagra del sambuco: festa popolare con degustazione di prodotti preparati con fiori di sambuco
11 agosto “Piatto tipico” “rashatielle de mmeskiglie e non” (formato tipico di pasta fresca) variamente conditi (sugo di pomodorino e basilico, con peperoni, con mollica di pane abbrustolita
14 agosto “Lagana e fasul” (tagliatelle fatte in casa e fagioli)
mese di maggio: sagra del sambuco (frittata, focaccia e frittele fatte con farina, olio, uova, sale, acqua e fiori di sambuco)
LA CUCINA
Prodotti tipici
Ottima e varia è la produzione di vino che viene conservato in profonde grotte scavate nella roccia, dove spesso ci si ritrova tra amici per la “gruttiata” (cena a base di salame, formaggio, involtini e frutta secca). Nelle grotte, nel pomeriggio e nella serata dell’otto dicembre ci si reca per l’assaggio del vino nuovo: è il giorno di “spirtusavutte”
Rinomata e sempre più rara, è la produzione di fichi che vengono infornati o essiccati al sole. I fichi infornati vengono infilzati su un gambo secco di cardo o di vimine e prendono il nome di “spiti”. Quelli seccati al sole, a loro volta, vengono infilati ad asticelle e concatenati a forma di tappetini romboidali o triangolari che prendono il nome di “shkarcelle”.
Ottima è anche la produzione di salame (“sauzizze” e “soppressate”), atto conclusivo del rito dell’uccisione del maiale, di olio e di formaggi (pecorino e ricotta fresca)
Piatti tipici
“Rashkatielle d’mmeshkiglie”: gnocchi ottenuti da un impasto di farina di grano, di orzo, di avena, di ceci e di favino. Vanno conditi con salsa di pomodoro fresco a pezzetti e aromatizzata con molto basilico e piccoli pezzi di peperoni freschi. Un tempo era il piattodei poveri, oggi è divenuto una vera è propria prelibatezza. Alcuni produttori di pasta fresca e ristoratori locali, sta cercando di ottenere per il “mmeshliglie” il marchio IGP.
“Rashkatielle cu rikotta tost e zafarane krushke”: si ottengono da farino di grano duro e si condiscono con una ssalsa composta da peperoni secchi in olio con aglio e sbriciolati, ai quali si aggiungono ricotta dura grattugiata e prezzemolo fresco tritato.
Frittata e frittelle di sambuco: Si prepara una pastella con farina, uova, sale e acqua, alla quale si aggiungono i fiori freschi di sambuco sgrappolati; si frigge il tutto in poco olio
STRUTTURE RICETTIVE
Hotel Ricciardi – Via Calvario – 0973 571031
Posti letto: 90 attrezzato anche per disabili
Agriturismo Costa Casale – C.da Vito – 0973 642346
Posti letto: 18 attrezzato anche per disabili
1 miniappartemento da 6 posti
4 camere da 3 posti
Agriturismo Arcomano – C.da Fiego – 0973 571129 329 08477233
Posti letto: 18 attrezzato anche per disabili
n. 4 appartamenti da 85 a 110 mq in autogestione
Ostello “Chiaromonte” – C.da S. Rocco – 0973 642389
Posti letto: 61 attrezzato anche per disabili
n. 30 camere in autogestione e non
Ostello “C. Darwin” – C.da Pietrapica – 0973 642338
Posti letto: 30 in 5 camere – attrezzato anche per disabili
RISTORANTI
Ristorante Pizzeria “La Coccinella”
Via San Pasquale – 0973 642347
Ristorante “La Selva”
C.da Scala Magnano – 0973 574036
Si ringrazia per il materiale fornito la Pro Loco di Chiaromonte ed in particolare il Presidente Giovanni Pancaro