(Pubblicato su Basilicatanet e Quotidiano del 6 aprile 2012)
La Regione Basilicata ha sempre tenuto a cuore tra luci ed ombre la questione giovanile.
Fin dagli anni ottanta con un furbo éscamotage (che penalizzava gli assunti della prima tornata,in primis i laureati) dell’allora Assessore Savino furono inseriti nelle P. A. lucane circa 2000 giovani con la famosa legge Anselmi 285/77.
Successivamente la legge regionale n.32/85 anticipò la legge De Vito n.44/86 sull’imprenditoria giovanile.Da quel momento vi è stato un crescendo di attività e di progetti che hanno riconosciuto nella/alla Regione Basilicata un ruolo guida nel campo delle politiche giovanili.
Non a caso il coordinamento nazionale delle Politiche Giovanili dell’ANCI tenne nel lontano 2008 la prima Conferenza Nazionale degli Informagiovani in Basilicata al Teatro Stabile.
Nello stesso anno organizzato dall’IREFORR Basilicata presso il Castello di Venosa si tenne un Seminario Transnazionale sulle politiche inclusive giovanili.
Avere avuto tanta attenzione da parte di Organismi importanti come ANCI e U.E. sulle politiche giovanili lucane… stava a significare che in Basilicata erano maturate nel recente passato belle esperienze di best practices che non erano passate inosservate ai diretti Osservatori Nazionali ed Europei.
Ci eravamo dotati di strumenti di partecipazione e di regolamenti che tutti ci invidiavano.
Riprendendo la seria e accorata riflessione di Don Camillo Perrone “Intrappolati dal precariato” ci preme richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica lucana su un dato certamente curioso…
Un dato che sembra quasi un “Boom”.
…Cresce a dismisura l’Associazionismo giovanile e del Volontariato e cresce l’impegno verso questa ricca e plurale eterogeneità.
La lettera di DeFilippo a Monti pubblicata dall’Espresso ripropone, quasi per incanto, lo stesso tema… il tema del Terzo settore.
Terzo settore che sta a cuore alla Regione Basilicata.
Il Presidente De Filippo si accolla l’onere e i costi di gestione dell’Agenzia Nazionale.
Sembra una decisione estemporanea… una boutade …non è certamente così.
Il Presidente De Filippo che conosce bene la realtà dell’associazionismo e del terzo settore candida la Regione Basilicata ad ospitare l’Authority e a farsi carico dei relativi alti costi di gestione.
Authority che con la sola presenza in loco potrebbe rivoluzionare il pianeta del l’associazionismo giovanile e delle cooperative sociali lucane.
Associazioni e Cooperative che in questi ultimi anni hanno coniugato le iniziative di promozione sociale con le politiche culturali e del tempo libero.
Politiche che si sono avvalse e si avvalgono dell’etica della partecipazione.
I giovani, come sosteneva , qualche mese fa, il Presidente Napolitano nel corso della sua visita a Rionero in Vulture sono gli unici capaci di sprigionare una vera “energia pulita”.
Abbiamo constatato che la partecipazione, quella agognata da tanti ragazzi, rappresenta un impegno continuo e costante.
Un impegno che incide in maniera visibile e palpabile, sulle coscienze morali e civili dei futuri cittadini lucani.
Lo auspica Don Camillo Perrone lo sosteniamo ,da secoli, pure noi.
Tanti sono gli esempi …e tante sono le cooperative sociali a forte presenza giovanile che gestiscono da soli senza alcun supporto istituzionale veri e propri Centri per anziani.
Centri per anziani cresciuti in maniera esponenziale e , ormai, presenti capillarmente in tante realtà comunali.
Sono cooperative tra le più seriamente impegnate che non amano i progetti a “forte impatto dirigista”.
Per queste serie ragioni la lettera di De Flippo assume , a tal proposito, una importanza rilevante.
Tale lettera/invito a Monti pone in discussione il vecchio modus operandi delle nostre istituzioni locali basato su mere contribuzioni o sull’elaborazione di progetti e proposte, sulla base delle “loro” percezioni.
Onestamente, con la lettera di DeFilippo ci si è convinti che è meglio attivare una rete del Terzo settore che continuare a relegare i giovani e l’associazionismo lucano in posizione di “oggetto di ricerca”.
Attivare l’Agenzia Nazionale in loco significa attivare una rete.
Non a caso la rete potrebbe influenzare gli attuali comportamenti sociali finalizzati al mero assistenzialismo.
La rete può moltiplicare nuovi linguaggi, aspettative , valori e inquietudini che la società adulta lucana non ha ancora seriamente analizzato e dibattuto.
La rete può condizionare una società come quella lucana parzialmente “defuturizzata”.
La rete e il “dialogo tra i giovani” attraverso l’Authority del terzo settore potrebbero sconvolgere gli attuali assetti organizzativi.
Potrebbero addirittura far rientrare dalla profonda crisi…una intera “nuova generazione”.
Una profonda crisi che attraversa da troppo tempo il “modello economico lucano”.
Un modello economico che sembra voler far pagare l’attuale fase congiunturale all’intero corpo sociale delle giovani generazioni, come sostenuto anche da Don Perrone.
La rete può invertire l’attuale tendenza, comune a tanti giovani lucani, pronti a “emigrare” senza indugi e senza tentennamenti.
La rete può generare comportamenti sociali diversi , non definibili con i soli paradigmi di ribellione.
La rete del terzo settore ha ,anche, un “improbo” compito , quello del superamento della società “dell’estraniazione”.
Le cause non vanno rintracciate solo nella domanda dei giovani lucani che è ancora del tutto inespressa e da troppo tempo inevasa.
A tal proposito la rete del Terzo settore potrebbe risvegliare i “poteri” locali e modificare la condizione dell’estraniazione del giovane lucano. Giovane seriamente impegnato nel volontariato e nella cooperazione sociale .Giovane che chiude definitivamente con riflusso e ripiegamento privatistico ed intimistico.
“Ripiegamento privatistico e riflusso che ,in Basilicata, ha avuto connotazioni patogene, in questi ultimi anni , dopo la bellissima e confortante stagione dell’esperienza di Scanzano Jonico.
L’acume dimostrato dal Presidente De Filippo sul Terzo Settore non deve essere vanificato da scetticismi e opportunismi fuorvianti.
La presenza dell’Agenzia Nazionale del Terzo settore in Basilicata potrebbe essere il viatico per una nuova e fiorente stagione giovanile, frutto di serie iniziative e di concrete attività socio-assistenziali, ormai svolte , spalmate e consolidate sull’intero territorio lucano.
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