Il giorno 14 maggio 2022, sotto un sole anticipatamente agostano, esaltato dall’anticiclone Annibal, sul campetto open air di Ruvo del Monte, si affrontano il Rufria 2018, 3^ forza del campionato di futsal appena concluso, e il “San Fele -calcio a 5”, posizionatosi un gradino più in alto. Ora, invece, si gioca per la Coppa Italia provinciale, e la squadra di casa ha il compito di “lavare” l’onta subita nella partita d’andata, nel 2021. E, per fare questo “lavaggio”, schiera la seguente formazione: 12) Lovallo Valentino; 9) Scura Sebastian; 21) Colangelo Antonio (cap.); 22) Tita Giovanni (v. cap); 77) Pizzirusso Mattia; 18) Pizzirusso Alessio; 27) Lapadula Danilo; 4) Mira Raffaele; coach: M. Scalera. Il “San Fele-calcio a 5”, encomiabile la sua presenza, reagisce con soli cinque ragazzi, contati, ma decisi a vendere cara la pelle, come sono soliti fare: 1) Tomasulo Vincenzo (qui, capitano e dirigente accompagnatore ad interim); 00) Tomasulo Nunzio (v. cap. non giocatore); 5) Sperduto Marco; 7) Girardi Alessio; 93) Pittaro Alessio; 4) Russo Carmine; coach: nessuno. La gara inizia alle h 16:09, sotto la Direzione del sig. Saccinto, sez. di Venosa, in una cornice di pubblico calorosamente festante, degna delle grandi occasioni. Passa appena un minuto dallo start ed è già 1 a 0 per i giovani sanfelesi, andati a rete grazie a Russo C.(4), involatosi sulla dx. Al 2’ è doppio vantaggio per gli ospiti, per effetto del goal messo a segno dal giovanissimo Pittaro A.(93), abile nello sfruttare una disattenzione della retroguardia ruvese. Al 3’, una punizione in 2^, battuta dal duo Colangelo-Tita, raggiunge l’alta rete di recinzione, ma all’8’, capitan Colangelo A. (21) si fa perdonare l’errore precedente, realizzando ancora su punizione, ma di 1^, un gran goal di forza e precisione, per l’1-2. Questa rete sembra allontanare lo spettro di una possibile debacle interna del Rufria, ma l’euforia dura poco, poiché al 16’, Pittaro A. si ripete con un’azione personale, lasciando di stucco il povero Lovallo V.(12), ed è 1 a 3. I giovani supporters sugli spalti cominciano a far sentire la loro voce, imprecando contro gli spiriti maligni e, come per incanto, il grande capitan Colangelo, con un preciso diagonale da sx, rasoterra, al 17’ accorcia sul 2 a 3. E mentre ritorna l’ottimismo, fuori e dentro il campetto, il recidivo cap. Colangelo, al 19’, attraverso una grande sberla da cx, va a trafiggere ex novo il povero Tomasulo V. agguantando il pareggio momentaneo sul 3-3. Ma non è finita qui. Infatti, il grande condottiero rufriese (21), mai sazio, al 20’ va a battere una nuova punizione, frutto del gioco duro degli avversari, spiazzando di precisione l’incolpevole Tomasulo, per il sorpasso del 4 a 3! I wild boys sanfelesi cominciano a dare evidenti segni di stanchezza e, senza possibilità di turn over, soffrono stoicamente. Cosicché, al 23’, assistiamo ad una incredibile prodezza calcistica, degna di cineteca: su lungo rinvio di Lovallo, il pallone giunge, per uno strano effetto dinamico, sulla nuca dell’attentissimo Lapadula D. (27) che, per niente sorpreso, devia nella rete avversaria con sorprendente naturalezza: è il goal del 5 a 3! Gli ultimi minuti del 1° tempo trascorrono con le scorribande a tutto campo del simpatico Tomasulo, portiere moderno nella veste di fluidificante, alla costante ricerca del goal personale: cosa che non gli riesce, grazie alla barriera mobile rappresentata dall’esperto vicecapitano Tita G. (22), volpe della difesa e del centrocampo. Così finisce il 1° tempo, e gli atleti in campo sono visibilmente “liquefatti” dal gran caldo che esacerba la fatica, specie in chi è in svantaggio e non ha un diavolo in panchina per farsi sostituire. Da ex docente di queste “simpatiche canaglie” del San Fele, il reporter-dirigente non può certo sottrarsi alla commiserazione dei cinque giovani eroi, che, sprezzanti del sacrificio, dovranno sobbarcarsi ancora 30 minuti di prevedibile “supplizio”, ripartendo dalle h 16:45 in punto. E, clamorosamente, al 2’ del 2° tempo, il valoroso Pittaro A. (93), con uno slalom travolgente, va pure a realizzare la sua terza rete personale! Sullo score di 4 a 5, i poveri, volenterosi ragazzi sanfelesi ritornano a crederci e sperarci, ma al 10’ vengono puniti nuovamente dall’irresistibile jolly ruvese, capocannoniere di razza e dominus assoluto del match, con le sue cinque reti personali. E il martirio per gli ospiti continua, sotto la spinta sadica di un pubblico “famelico”. Tant’è che, al 14’, dopo l’ennesima respinta del super impegnato N. 1 sanfelese, il vulturino Lapadula colpisce il palo dx. Poi, dal 15’ al 16’ arriva il grande show dell’ottimo Scura, che realizza due reti fotocopia, battendo lo strepitoso Tomasulo da cx, portando il risultato pro tempore sull’8 a 4. Ora le forze iniziano vistosamente a diminuire in entrambi i clubs, ma il Rufria è avvantaggiato dall’ampia “panchina” a disposizione, dalla quale parte il giovanissimo Pizzirusso M. (77), per andare ad assaporare anch’egli la gioia del goal, che arriva al 25’, a conclusione di azione manovrata da dx. Dopo il 9 a 4 per i locali, riprendono le incursioni fluidificanti dell’estroso Tomasulo, che, disperato, abbandona sempre più spesso la sua porta, per andare a creare una superiorità numerica in attacco, ma il suo piano viene puntualmente sventato dalla retroguardia rufriese, che impedisce al simpatico portiere di andare a “minacciare” il suo omologo. Negli ultimi minuti del match, al canto del cigno, arriva anche il 3° goal personale dell’audace, arcigno Scura S. (9), che trafigge di potenza il malcapitato Tomasulo V. Ma la sagra dei goals non è ancora finita, perché, in zona Cesarini, ossia al 29’, c’è ancora spazio per una segnatura degli esausti gladiatori sanfelesi, che, mai domi, giocando ad sensum, vanno a segnare il loro quinto goal del definitivo 10 a 5, con l’esperto Girardi A. (77), il veterano della squadra. Più che buono l’arbitraggio, espletato con autorevolezza non irritante. Fin qui, la cronaca semiseria di una gara tra due protagoniste del futsal lucano di serie D; ma ora torniamo seri, perché, domenica prossima, il “Rufria 2018” è atteso da una dura prova a Bella, col Marmo Platano, e c’è poco da scherzare: intelligenti pauca!
Prof. Domenico Calderone







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chiedo venia per i refusi ma sono in viaggio