A leggere certe pubblicazioni ed a vedere certi filmati in rete qui a Ruvo del Monte dovremmo vivere nel paradiso terrestre: tutto funziona, la gente si vuole bene, il senso civico sprizza da tutti i pori, tutti sorridono in maniera smagliante, tutti hanno a cuore le sorti del loro paese natìo, ognuno rispetta il prossimo come se stesso.
Poi, d’improvviso, come il protagonista del film “The Truman Show”, ci si risveglia e ci si trova di fronte ad una realtà che non è proprio quella che si vorrebbe far credere, ed è una realtà che fa paura.
Stamattina un gravissimo atto intimidatorio, di stile mafioso, o camorristico, o di “ndrangheta” a seconda dei gusti, è stato perpetrato ai danni del Consigliere Comunale di opposizione Pietro Graziano, il più giovane dei candidati alle recenti elezioni comunali ed il più votato in assoluto, sicuramente a testimoniare la speranza di rinnovamento in cui buona parte dei cittadini ruvesi riponeva la proprie sorti.
Un copertone di automobile imbevuto di combustibile è stato lasciato davanti alla saracinesca della sua tabaccheria in Corso Italia, e non è dato a questo punto a sapersi se l’attentatore non abbia appiccato le fiamme appositamente, a futuro monito e come atto intimidatorio, o non abbia potuto farlo perché disturbato all’ultimo momento.
E meno male che a Ruvo del Monte il 26 e 27 maggio 2013 ha vinto la gente umile e la sua voglia di serenità e pace sociale.
Il Consigliere Graziano ha immediatamente chiamato i Carabinieri e del fatto è stato informato il Procuratore della Repubblica.
Il Consigliere Graziano, assieme al Candidato Sindaco Barbara Salvatori, si è reso protagonista da subito, dopo le elezioni comunali del maggio scorso, di un’attività di dura opposizione all’attuale amministrazione comunale incentrata sulla trasparenza degli atti amministrativi, sul rispetto e sulla tutela dei cittadini e sul rispetto della legge, proponendo interrogazioni ed attuando iniziative tali da scoperchiare tante “bollenti pentole” che si voleva restassero chiuse, come da puntuali informazioni su questo sito.
L’essere giunti a questo gesto estremo e di inaudita gravità, evidentemente da parte di chi è stato intaccato nei suoi loschi interessi, ci pone tanti interrogativi cui vorremmo, da cittadini onesti, che si desse una risposta; cui vorremmo che le Forze dell’Ordine e le Istituzioni, Prefetto in primis, che ormai devono aver chiaro che qui a Ruvo del Monte non siamo in una felice e tranquilla isola, ma viviamo in un “fronte caldo”, focolaio di delinquenza ormai incontrollabile, dessero a noi ruvesi onesti una risposta.
Cosa c’è in gioco, quali loschi interessi economici si celano dietro la vita apparentemente tranquilla di un piccolo paese e dietro la sua gestione?
Cosa c’è di tanto importante da tutelare da provocare simili reazioni?
In passato si è assistito a tante campagne elettorali, certo infuocate, dove volavano parole grosse, terminate le quali, però, al primo posto vi era il rispetto per le idee, per la persona e l’interesse comune per il proprio paese.
Oggi siamo di fronte ad una degenerazione della società ruvese, fecondata dalla mancanza di idee, dal disprezzo per il prossimo e dal disinteresse totale verso un paese che, evidentemente, non si sente come il proprio, visto solo come una opportunità di illecito arricchimento.
Ed è così che, quando una cosa non si sente come propria e quando non si è legati a qualcosa, si degenera inevitabilmente in gesti estremi, non avendo nulla a cui tenere come a sé stessi.
Ruvo del Monte è stato sempre un porto di mare, aperto a tutti, educato, ospitale e rispettoso verso chiunque: questa sua “ospitalità” è stata in passato una risorsa culturale, economica e di apertura e progresso sociale, ma negli ultimi tempi si sono persi l’orgoglio e l’identità tipici di un paese, sopraffatti da usi e costumi che non ci appartengono.
Chi ha favorito tutto ciò, chi lo ha avallato, chi gli ha aperto la strada, chi lo ha permesso per il suo piccolo tornaconto personale ne è responsabile e complice, allo stesso livello di chi stava per accendere la fiamma, come ne è complice chi si gira dall’altro lato, chi fa finta di non vedere, chi gioca in due squadre, chi mette il piede in due scarpe, chi non si indigna, chi non fa nulla per denunciare questo stato di cose o per cambiarlo da protagonista, trincerandosi dietro un’imperante ipocrisia, sollevando la spalluccia e mettendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi.
E per favore ci vengano risparmiate da queste persone attestazioni di solidarietà ipocrite e per nulla sentite, delle quali è lastricata la strada percorsa dai delinquenti.
Al Consigliere e Cittadino Pietro Graziano va la nostra vicinanza, così come siamo vicini alla sua famiglia, per spaventare la quale e fare pressione sul loro congiunto per farlo desistere dal suo impegno politico, forse è stato architettato questo gesto vile.
D’altronde, di fronte a tanta vigliaccheria e vile indifferenza, non avrebbero tutti i torti; ma l’amore per la legalità e per il proprio paese e la fiducia riposta da tante persone impongono di andare avanti in una lotta nella quale, comunque, non sarà lasciato solo.
I ruvesi onesti chiedono tutela e decisione alle Forze dell’Ordine ed alle Istituzioni, per far vivere i propri figli in un ambiente ed una società sani ed incontaminati, come era Ruvo del Monte fino a qualche anno fa, sradicando con decisione ogni erba maligna.
Fino ad allora restiamo in attesa del prossimo episodio intimidatorio, magari ai danni di chi osa riportare e far conoscere quella che è la realtà attuale del nostro paese, mentre da altre parti, dove si fa vera informazione che favorisce la crescita e la coesione civica del nostro paese, si racconta ai lettori che a Ruvo del Monte splende sempre il sole.
Ruvo del Monte, 01 ottobre 2013
Roberto Di Napoli