Sul linoleum del Palasport del blasonato Atletico Lavello di calcio a 5, il 18 dicembre 2021, si scontravano due squadre, tra le più forti del campionato di serie D lucana, che promettevano una serata di fuoco. E così è stato sin dai primi istanti di gioco del 1° tempo, chiuso per 2 a 0 a favore della squadra locale, scesa in campo con: n.1 M. Lo Buono; n. 12, S. Casieri; n.7, A. Catarinella; n. 4, M. Massari; n.9, F. D. M. Colonna; n.10, A. Pezzillo; n. 11, M. Camerino; n. 14, A.Votta; n. 15, G. Di Palma; n. 17, P. Di Fazio; n.18, G. Tudisco; n. 19, M. Ritucci.
Il Rufria 2018 del “mister” Michele Scalera, rispondeva con un team intergenerazionale di qualità così formato, in ordine di lista: n. 12, V. Lovallo; n. 99, G. Tridenti; n.6, V. Patrissi; n. 21, A. Colangelo (cap.); n.22, G. Tita (v. cap.); n.10, M.Tita; n.5 D.Vodola; n.0,G. Colangelo; n. 77, M. Pizzirusso; n. 18, A. Pizzirusso.
Lo svantaggio maturava subito, per i rufriesi, grazie alle marcature del n. 17, P. Di Fazio, già al 2° min. di gioco, complice un inatteso, inspiegabile “abbaglio” del bravissimo portiere, n. 12, V. Lovallo, seguito dalla rete del n.14, A. Votta, al 10°min., abile a sfruttare una manovra individuale di contropiede, prima che i “cinghiali” ospiti prendessero le misure al team locale e cominciassero sul serio a minacciare la porta avversaria. Operazione portata avanti per tutto il 2° tempo, con rapidi rovesciamenti di fronte che, finalmente, fruttavano il primo goal, su rigore, al 5° min. realizzato con precisione chirurgica dal fuoriclasse della categoria, n. 0, dr. Giovanni Colangelo, dopo esserselo procurato con una sua incursione dirompente.
Il Rufria ritornava, così, in gioco e dopo un’azione travolgente dell’esperto vicecapitano, n.22, Giovanni Tita, al 7° min. perveniva al pareggio. Sul 2 a 2 i padroni di casa cominciavano a perdere la sicurezza mostrata nella prima fase di gioco, e l’assedio ruvese costringeva il bravo portiere della capolista, n. 1, M. Lo Buono, a compiere miracoli per non far gonfiare la propria rete, aiutato in questo anche da pali e traverse colpite dagli agguerriti pivot ospiti. Poi, però, siccome per una crudele legge del gioco del calcio, al goal mancato segue sempre il goal subito, ci ha pensato il n. 11, M. Camerino, vicecapitano, a segnare con una saetta il 3° goal per i lavellesi, al 20°min. Partita chiusa? Ma neanche per sogno! E, infatti, è il forte capitano, n.21, Antonio Colangelo, al 25°min., a ristabilire ex novo la parità, con uno dei suoi tiri da posizione impossibile, tipici del suo ricco repertorio.
La partita, avvincente, spigolosa ma di altissimo livello tecnico (una vera delizia per il numeroso pubblico sugli spalti) sembrava destinata a terminare sul 3 a 3 (e sarebbe stato un risultato giusto, per i valori espressi in campo dalle due ottime compagini del Vulture-Melfese), ma a causa di un doppio infortunio occorso, verso la fine dei tempi regolamentari, prima all’ottimo, stoico capitan Colangelo, che non abbandona mai la sua nave, e poi all’estroso Michele Tita, n.10 ( pivot arrestabile nelle sue fughe irrefrenabili, solo attraverso le maniere forti), in extremis, ecco la beffa: con una micidiale fiammata del n.10, A. Pezzillo, al 2° min. di recupero dei due concessi dall’ottimo arbitro, l’Atletico Lavello, mantenendo fede al pronostico e alla fama, vinceva la gara in zona Cesarini plus, lasciando l’amaro in bocca agli indomabili “cinghiali”. Sfortunati, ma positivi, sono stati,comunque, gli ingressi dalla panchina, nel 2° tempo, del n. 6, ing. Vincenzo Patrissi, che, dopo l’emozione iniziale, a dispetto della sua esile stazza fisica, ha sfoderato una notevole potenza balistica nei tiri da fuori area, sfiorando più volte il goal; e del n.99, Giovanni Tridenti, mio bravo e buono ex allievo d’inglese di tanti anni fa, nuovo tesserato del club che rappresento, che con il suo fisico atletico e possente ha dimostrato di possedere ottime doti sia interdittive che offensive.
Ora, però, è il momento di rimarcare una nota dolente, ossia, in cauda venenum. Siccome anche nella partita precedente, vinta in trasferta, contro il Marmo Platano per 5 a 4, al Rufria 2018 era capitato di subire un goal, addirittura su rigore, ugualmente al 2° min. di recupero del 2° tempo (è una maledizione?), in vista del prossimo Natale, forse sarebbe opportuno far benedire la squadra dal prete, o chiamare l’esorcista, sperando che ciò valga, nell’anno nuovo, alla ripresa di Coppa Italia e Campionato, a spezzare questo malefico sortilegio. Intanto, a nome mio e del club di cui sono dirigente, auguro buone feste a tutti i tesserati dell’ASD Rufria 2018 del presidente Fasano, degno vessillifero del futsal ruvese, e, ovviamente, ai numerosi lettori che leggono questa rubrica sportiva!
Prof. Domenico Calderone