L’atto d’amore di Massimo Brancati per Via Pretoria pubblicato sulla Gazzetta del 12 marzo è in perfetta continuità con il mio editoriale del 2 aprile dello scorso anno.
Riecheggiano nelle mie orecchie le belle parole di Ambra Angiolini su Via Pretoria e sul meraviglioso Centro Storico con le sue bellissime vetrine frutto delle piccole attività commerciali. Un settore in via di estinzione, ma, sempre dinamico e di grande qualità “governato” da pochi EROI che credono ancora nella rigenerazione urbana di Via Pretoria.
Chi ha scommesso sulla rigenerazione urbana e commerciale di Gallitello non ha mai regolamentato l’ammasso affaristico e cementizio selvaggio posto in essere e ha glissato sulla presenza ingombrante della CENTRALE ENEL, mai rimossa e accettata “coraggiosamente” dai residenti diversamente “determinati”.
Si è preferito sorvolare sull’elettrosmog e le sue nefaste conseguenze sulla salute e sulle malattie, contenti loro, contenti tutti.
Trasferire a Gallitello tutte le attività commerciali dalla stupenda isola pedonale, tradizionale, ecologica, storica, vivace, creativa, comunicativa, solidale di Via Pretoria è stato un vero suicidio.
L’acuirsi del fenomeno dei negozi chiusi di Via Pretoria ha un solo dato costante che si ripete ossessivamente: “L’aumento sconsiderato del fitto dei locali”
Tutte le altre variabili sono meramente secondarie e rappresentano puro esercizio dialettico.
Affrontare un fitto mensile in migliaia di euro è pazzesco per la gestione di un piccolo esercizio commerciale.
Lavoro, accesso, vivibilità, declino urbano sono il frutto di ulteriori variabili impazzite che ne condizionano il proseguimento e danno luogo al fenomeno della cosiddetta “saracinesca selvaggia”.
Oltre settanta saracinesche abbassate nel Centro Storico negli ultimi vent’anni sono troppe e sono il frutto di tanta “distrazione” politica.
Non ho alcuna intenzione di riprendere un cliché abusato sulla grande distribuzione.
La grande distribuzione che crea congestione e confusione ha distrutto definitivamente
la stupenda rete di piccole attività commerciali .
Lascio agli esperti di marketing la valorizzazione delle aree urbane e i distretti urbani del Commercio, io mi limito a riproporre la vivacità commerciale e artigianale di Via Pretoria tra laboratori e botteghe d’arte.
Basterebbero poche buone volonta’ politiche per rigenerare Via Pretoria per ridare vita ai tanti contenitori culturali, mai attrezzati, all’uopo, Palazzo Loffredo, in primis.
Le proposte di Massimo vanno in questa direzione tra strisce blu , scale mobili e autosili.(bellissima la sua idea da coltivare…)
Sarebbe bello fare un Forum con i giovani imprenditori commerciali per riproporre quella bella vivacità culturale e gastronomica con i piatti tipici della vecchia tradizione culinaria potentina e con le tante trattorie e i tanti localini immersi nei vicoli (altra stupenda peculiarità di Via Pretoria).
Immaginate solo per un giorno rivedere questa vivacità dei vicoli con i loro gradevoli odori e i profumi delle loro prelibatezze tanto amate dai ragazzi di oggi.
Un FORUM di giovani imprenditori che restituisca alla Città il Salotto Buono in un dinamismo produttivo che abbandoni il crudele pensiero del declino.
Declino immerso da troppo tempo in una mestizia quotidiana che non ci appartiene.
Noi ottimisti della volontà vogliamo gente che non disperi e non si esalti perché più uno si lascia andare, più lo lasciano andare gli altri.
Sono le massime di Friedrich Nitzsche che dobbiamo prendere come oro colato per non cadere nel pessimismo.
Via Pretoria riviva quei momenti di allegria, riviva quei capannelli, quel crocchio di persone riunite in cerchio per discutere e commentare eventi e aneddoti.
Aneddoti mai scomparsi dal nostro vocabolario .
Armando TITA
Sociologo