Ci siamo quasi, manca poco a Natale e, come ogni anno, sembriamo stupiti e facciamo sempre la stessa riflessione: mamma mia è passato un altro anno.
Ma questo non è un Natale come tutti gli altri, la pandemia, ormai sembra cosa certa, non intende fare sconti neanche davanti alla nascita di Nostro Signore.
Tanti sono gli aspetti negativi di questa situazione, a partire da quelli economici e commerciali, ma possiamo tentare di individuarne alcuni positivi. Sarebbe una buona abitudine fare di ogni imprevisto una risorsa.
Il Natale andrà vissuto diversdamente, siamo tutti moralmente obbligati a una maggiore attenzione, dovremo spogliarci di quelle abitudini che da accessorie sono diventate, erroneamente, il vero senso delle festività.
I regali, il cenone, i festeggiamenti con cui abbiamo arricchito, infarcito, sino quasi a nasconderlo l’Evento che fonda la ragione di tutto: una nascita, in un luogo povero, fatto di stenti e difficoltà. Una nascita che cambia l’uomo e il mondo.
Spieghiamo a chi ci sta vicino che la festa è altrove, che torneremo alle grandi e allegre tavolate, che quest’anno si festeggerà diversamente, ma si festeggerà lo stesso, forse addirittura con maggiore slancio e soddisfazione.
Proviamo a tornare alla bellezza della semplicità. Per onorare la nascita di Gesù bambino serve poco, pochissimo, solo un cuore acceso e una candela per illuminargli la via.
Ecco che, camminando per Ruvo del Monte, ti accorgi del senso del Natale, fatto di piccole cose, una luminaria, un presepe, una stella che ti indica la strada, uno scambio di sguardi.
Dai che quest’anno va così e siamo sicuri che al prossimo, dopo questa esperienza, sapremo dare il giusto peso a tutto e quando ci incontremo potremmo rispondere con lucida consapevolezza alla fatidica domanda: COSA VUOI PER NATALE? Un anno in più con Voi…..amori miei.
GRAZIE A TUTTI QUANTI HANNO CONTRIBUITO, ANCHE QUEST’ANNO, A DARE UN SEGNO DEL NATALE.
