Come adempiere al ruolo di amministratore di fronte ad austerity e spending review è sicuramente esercizio complicato e difficile.
La misura è colma siamo tutti allibiti dopo i casi Maruccio,Batman,Belsito,Lusi e Zambetti.
Tutti i cittadini avvertono questo disagio.
Tutti i cittadini avvertono questa gravissima forma di scollamento.Tutti i cittadini lucani hanno preso coscienza che sprechi e ruberie sono gravate da ulteriori forme di tassazione.
Per queste ragioni i sentimenti di partecipazione e del “controllo sociale dal basso” uniti alla competenza , dovranno,ob torto collo, costituire la priorità su cui misureremo l’operato e il nuovo ruolo degli amministratori della cosa pubblica.
Uscire dal grigiore , chiudere con le oligarchie, riavviare la stagione della coscienza civica ed unitaria è diventato urgente e prioritario.
Solo in questo modo si potranno superare le lacerazioni e le carenti discrasie determinate dalle nefandezze odierne.
E’ una manchevolezza che si ripercuote sui fatti produttivi e e sul loro mancato effetto moltiplicatore.
Non è pensabile continuare a riproporre affaristi e faccendieri senza alcuna seria progettazione.
Progettazione che deve essere condivisa con il territorio e non calata dall’alto.
Progettazione che chiuda con consorterie e oligarchie con una chiara ed univoca strumentazione di base valida per tutti.
Pari opportunità, reciprocità , affiancamento, sono alcune delle metodologie da porre in essere in un nuovo sistema di relazioni.
Un nuovo sistema di relazioni che faccia leva sui seri obiettivi e sui risultati per non cadere nelle approssimazioni e nelle mancate risposte dei nuovi soggetti politici e amministrativi (vedi caso Comune di Parma…”onestà”… senza le competenze dovute).
Gli Enti locali che puntano sul territorio e sul protagonismo dei suoi cittadini non possono più assistere in forma ignava all’incessante e deprimente fenomeno dell’assalto alla diligenza pubblica da parte di amministratori senza scrupoli.
Occorre riproporre (solo per i lucani) il “contesto ambientale ed umano ” di Scanzano.
Occorre riproporre la “democrazia dei cittadini”, ormai caduta in disuso da decenni in Italia, nel Mezzogiorno e nella Basilicata, in particolare.
Occorre affrontare con serietà la “capacità di impatto” delle progettualità con la vera committenza pubblica e privata.
Occorre attivare l’etica della responsabilità.
Occorre evitare che si ripresentino gestioni allegre e sprechi di ogni genere con un serio controllo della Corte dei Conti.
Occorre evitare ripugnanti familismi, assenteismi e manchevolezze di ogni genere.
Occorre evitare scollamenti e approssimazioni.
Occorre riproporre la vera meritocrazia e un rapporto sincero e ravvicinato tra Amministratori e amministrati.
Oggi che la globalizzazione e l’Unione europea ci impongono di coinvolgere le istituzioni e le realtà economiche locali e, soprattutto, di mettere in campo le energie migliori, bisognerà chiudere, definitivamente, con le insane abitudini odierne e, soprattutto, con la goffaggine, le lentezze, le furbizie e i familismi tribali, ormai desueti.
mauro.armando.tita@alice.it