Ruvo del Monte ai tempi del COVID-19. Tra divieti e solidarietà: donate 200 mascherine. Intanto in Regione salgono a 62 i contagi, NESSUN CASO A RUVO DEL MONTE.

Vorrei chiarire che a Ruvo del Monte non c’è nessun caso di contagio da Coronavirus; il titolo dell’articolo del 19 marzo “Il Coronavirus bussa alle porte di Ruvo del Monte” era solo per dire che il contagio è vicino a noi.

Mi scuso se questo ha potuto creare allarmismo, voleva essere solo un modo per dire alla gente di stare attenti ed attivare tutte le precauzioni del caso.

Ruvo del Monte si adegua al resto d’Italia e convive con le restrizioni emanate dal governo, lo fa con anima serena, senza piagnistei, con la consapevolezza che ognuno deve fare la sua parte; logicamente c’è sempre l’eccezione che conferma la regola, ma veramente parliano di qualche unità che probabilmente non ha ancora assimilato le nuove norme.

Allora ecco che davanti ai negozi si entra due alla volta, che fuori la gente mantiene le distanze di sicurezza, che i carabinieri fanno controllano il flusso della gente, che la macchina della solidarietà si è messa in moto e che, soprattutto, la gente evita di uscire di casa.

La disciplinata fila per acquistare la frutta in Piazza Bologna

Intanto da segnalare che un nostro concittadino, Marco Rubino, ha donato 200 mascherine che l’Amministrazione Comunale, nelle persone del Consigliere Rino Santoro e l’Assessore Raffaele Mira, stanno distribuendo ai soggetti più a rischio (malati, anziani, ecc.) e quelle più esposte (comercianti, operatori, volontari, ecc.), se dovessero avanzare saranno distribuite al resto della popolazione, quindi evitare di andare al Comune, nel caso ci sarà un avviso pubblico.

Le mascherine

I ragazzi della Misericordia sono impegnati al controllo del territorio, di supporto alle forze dell’ordine e, soprattutto, a recapitare a domicilio i beni di prima necessità a chi ne ha bisogno e fatto richiesta.

Insomma ognuno sta cercando di fare la sua parte, poco?

Ognuno si attrezza secondo le proprie possibilità, direi che bisogna essere orgogliosi per quanto si sta facendo, per quanta gente si è mobilita donando quel che poteva: è in questi momenti che si riscopre l’orgoglio di far parte di una comunità.

La distribuzione delle mascherine da parte dell’Amministrazione

Intanto il contagio nella Regione Basilicata sale a 62 unità, aggiornamento al 20 marzo, i casi che ci riguardano più da vicino sono Melfi, Rapolla, Barile e Rionero in Vulture.

Sotto la tabella del contagio in Basilicata

A proposito del poco che uno dà, da vorrei riportarvi una storiella, molto in voga in questi giorni: quella del COLIBRI’:

LA LEGGENDA DEL COLIBRI’

Un’Antica leggenda africana narra che un giorno nella foresta scoppiò un incendio.
Molti animali spaventati cominciarono a fuggire verso la montagna per mettersi in salvo sulla cima innevata.
Altri Animali più coraggiosi, tra cui il Leone, il Rinoceronte e l’Elefante cominciarono a discutere sul da farsi e su come limitare i danni.
Mentre questi discutevano, un colibrì minuscolo e delicato col suo veloce battito d’ali si diresse verso il lago e prese una piccola goccia d’acqua nel becco. Veloce tornò indietro e lasciò cadere la goccia sopra la foresta invasa dalle fiamme e dal gran fumo nero.
Gli altri animali guardano stupiti e quasi divertiti da tale ostinata azione.
Il leone, re della foresta, gli domandò:
“Cosa pensi di fare con una goccia? Non riuscirai mai a placare la forza del fuoco”.
Il colibrì senza fermarsi replicò deciso: “forse, ma intanto faccio tutto ciò che mi è possibile”.
Dopo tali parole, un’elefantino, che era rimasto in disparte a riparo con la mamma, corse verso il lago e aspirò con la piccola proboscide quanta più acqua possibile e la spruzzò, senza sortire effetto, su un arbusto in fiamme.
Anche il piccolo rinoceronte seguì l’esempio dei suoi amici cuccioli e riempi la sua bocca d’acqua per portarla verso il bosco.
Dopo quegli esempi, tutti i cuccioli presenti iniziarono a prendere l’acqua del lago per spegnere l’incendio.
A quel punto il Leone e gli altri adulti smisero di ridere del colibrì e degli altri animali e incominciarono ad aiutare i figli. Con l’aiuto di tutti gli animali della savana l’incendio fu domato e a fine giornata venne totalmente spento.
Dopo aver festeggiato il leone chiamò il colibrì e disse davanti a tutti gli animali:
” Oggi  ci hai insegnato che la cosa più importante è dare sempre il massimo e fare sempre tutto quello che ci è possibile, grazie al tuo esempio abbiamo capito che mettendo tutte le nostre forze insieme potevamo spegnere il grande incendio.”

Pietro Mira

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